ZIP: problema o risorsa?
Quando si parla di Zona Industriale, (ZIP) ci viene in mente la sfida che cinquanta anni fa ci fu per far rinascere un territorio che aveva bisogno, come tutta l’Italia, di ridare speranza. Nella parte est della città una legge dello Stato ha voluto una grande zona industriale. Per realizzarla molta della campagna esistente è stata coperta dal cemento molte contadini che lì si erano realizzati ed avevano costruito la loro storia, hanno dovuto mestamente abbandonare le loro abitudini cambiando lavoro e vita. Momenti drammatici. Ma questo è ciò che è stato..
Per questo è nato un Consorzio che ha messo insieme le istituzioni che più potevano essere partecipi e rappresentative della rinascita: Comune, Camera di Commercio e Provincia. E’ iniziato così un grande periodo di investimenti, di crescita che è dura nel tempo. Il Consorzio acquisiva i terreni espropriandoli e li rivendeva a chi voleva investire. Gli anni sono trascorsi, la vendita dei terreni sui quali venivano costruiti i capannoni delle aziende ormai è arrivata ad esaurimento e quindi si deve capire che tipo di futuro ci sarà. Un grande passato che ha creato lavoro e ricchezza nella nostra città, mettendo in moto un grande volano economico che ancora oggi, seppur con notevoli modifiche, ancora funziona, ha bisogno di chiarezza.
E’ evidente che in questo momento si ha, non solo la sensazione , ma anche l’evidenza che la ZIP debba essere rivisitata e debba esserle dato un futuro. Quindi un ripensamento su quale strada percorrere, quale il ruolo del Consorzio costituito dai soci pubblici in cui lavorano 13 dipendenti. Ma un ripensamento che sia da qui a venti anni, perché la ZIP non è un dettaglio per la città, ma una delle grandi opere che hanno fatto la sua storia e che non può rimanere in stallo. Quindi un lungo respiro che tenga conto della situazione avendo chiara la sostenibilità economica che non può essere messa in secondo piano. Talvolta, purtroppo, la questione del bilancio viene trascurata come se fosse un dettaglio con visioni che si scontrano con una realtà, quella del Consorzio, che ha necessità di capire cosa fare domani e dopo domani.
Qualsiasi proposta si voglia mettere in campo sulla ZIP, qualora ve ne fossero di sensate e significative, dovrà tener conto di alcuni punti irrinunciabili, che debbono essere anteposti ad ogni altro criterio e comprendono: la valutazione della mission della ZIP, l’attenzione ai dipendenti, la sostenibilità ambientale e, naturalmente, le risorse. Da qui bisogna ripartire perché la città non può attendere.