Tram a Padova: un sogno, un impegno, una scelta
Parlare di tram, sembra che per molti sia un fastidio, o peggio, una catastrofe annunciata mai sopita, mal sopportata dalla quale allontanarsi rapidamente. Da una parte i commercianti di via Facciolati, dall’altra i difensori (o ex?) della ciclabile di via Sografi al ponte di Voltabarozzo, dall’altra ancora i redivivi “No tram”, i fautori dei bus con linee elettriche. E poi un’opposizione politica, un po’ logora, che cerca di indire un referendum contro il tram che a suo tempo aveva dato già i suoi risultati: SI tram.
Tutti portano le loro ragioni del no, talvolta legittime, talvolta faziose. Naturalmente quelli del sì hanno poca voce. Sono le decine di migliaia di persone, ben sopra alla media dei numeri degli autobus, che tutti i santi giorni, salgono sul tram direzione Pontevigodarzere-Guizza e viceversa per andare al lavoro, a scuola, nelle piazze, nei negozi e godono di questo straordinario servizio e di questo mezzo.
La domanda che, forse, sarebbe opportuno porsi è se, questo mezzo, crea un valore aggiunto alla città, oppure la restituisce al declino come qualcuno paventa se non, addirittura, vorrebbe. I finanziamenti buttati nella spazzatura dall’amministrazione precedente e che ora, speriamo, vengano nuovamente destinati a Padova dallo Stato, sono la condizione perché si realizzi un’opera fondamentale per la nostra città. E ritengo che, dopo il finanziamento, si debba procedere col percorso che nascerà dal progetto presentato al Ministero con un impatto ridotto sulla viabilità. Un’opera che crea sviluppo, riduce l’inquinamento, potenzia il trasporto pubblico, riduce il trasporto privato, aumenta gli utenti dello stesso trasporto pubblico che, negli ultimi anni, sono drammaticamente diminuiti.
Padova tra l’altro, oltre al tram, necessita di trasporto integrato: tram, filobus, bus a metano, biciclette, car sharing, bike sharing. Anche i parcheggi fanno parte del trasporto integrato e vanno garantiti nei luoghi a minor impatto ambientale. E ciò per ridurre la quantità di auto in circolazione, ma allo stesso tempo senza demonizzarne l’uso. Scelte importanti ed equilibri necessari con proposte adeguate alla nostra città. Ridurre l’impatto ambientale, aumentare la sostenibilità del trasporto pubblico e privato comporta delle scelte, ascoltando, confrontandosi e poi, decidendo. Primo, il bene della città se si vogliono sviluppo crescita economica, viabilità accessibile e rinnovata, nuovo rapporto del cittadino con l’ambiente in cui vive e opera.
Non si può pensare che la città cresca continuando a guardare al suo ombelico e nemmeno solo agli interessi di qualcuno o di qualche gruppo, ma al suo futuro, attraverso giuste mediazioni, ma necessarie scelte. A Padova il trasporto pubblico andrà ripensato senza flagelli, ma con la opportuna lungimiranza che un’amministrazione saggia e capace, cosa di cui sono certo, è e sarà in grado di mettere in campo.