• S.Giralucci, L’INFERNO SONO GLI ALTRI, ed, Mondadori, 2011
  • S.Giralucci, L’INFERNO SONO GLI ALTRI, ed, Mondadori, 2011

S.Giralucci, L’INFERNO SONO GLI ALTRI, ed, Mondadori, 2011

silviaAvevo deciso di non leggere alcun libro che riguardasse gli anni ’70 e tutto ciò che questi hanno comportato per la vita di molte persone. Il motivo è semplice:   è stato il periodo della mia adolescenza e molti di quei fatti li ho vissuti indirettamente e direttamente come molti di quegli anni,  pur non essendo protagonista dei fatti. Ci si nutriva di informazioni, si ascoltava, si discuteva, ci si impegnava in politica, nel sociale e infine si decideva da che parte stare. Pertanto ripercorrere questa storia l’avevo sempre ritenuto un momento di nostalgia per un periodo della vita che non  tornerà, niente più, fino a quando mi sono imbattuto in Silvia Giralucci, ora donna quarantenne che a soli quattro anni , fu vittima suo malgrado, dell’assassinio di suo padre di appena 29 anni assieme ad un amico. La notizia arrivò come un fulmine nelle scuole: erano morti due fascisti. Questo il linguaggio scarno, freddo, violento che passava a noi ragazzi. Praticamente i primi uccisi dalla Brigate Rosse. Lei, Silvia, non con poca fatica cerca di ricostruire quegli anni nella città di Padova. Una città vivace, spesso violenta, separata nelle piazze tra chi era di destra e chi di sinistra. E’ a Padova dove nascerà Potere Operaio, dove il teorico Tony Negri, docente a Scienze politiche, cercava di mettere a soqquadro il pensiero dando ai suoi alunni e ai suoi collaboratori la direzione: per la rivoluzione? Mah, chissà. Silvia cerca i protagonisti di quel tempo: donne, uomini che occupavano l’università, si facevano beffe dei professori, li minacciavano; cercavano alleanze con gli operai (Potere Operaio, appunto, il gruppo che aveva fondato la rivista omonima). E poi i dissidenti, i fuoriusciti, i traditori minacciati di morte, che hanno dovuto spostarsi in continuazione con la famiglia per riuscire a sfuggire alla vendetta che poteva concludersi con la morte.  E poi ancora le gambizzazioni dei “servi” dello stato; i processi del dott. Calogero, meticoloso, efficace, accusato di incarcerare i compagni nelle prigioni di stato. Insomma, una dettagliata descrizione dei momenti più significativi del  periodo, costruiti accuratamente cercando di uscire dal suo stato di figlia di una vittima e vittima ella stessa. C’è riuscita? Credo che leggendo il libro potrete trovarlo. L’ho letto anch’io, nonostante tutto.

Tagged

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

QR Code Business Card