• Riattivare i quartieri: una buona notizia per la città
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Riattivare i quartieri: una buona notizia per la città

E’ dal 2014 che non esistono più i consigli di quartiere e la mancanza si è sentita! Nonostante  nella precedente amministrazione Bitonci, tutto fosse pronto per partire, l’ex sindaco non ha istituito gli organismi di partecipazione per portare avanti le istanze delle periferie. Padova 2030L’incontro con i cittadini si era  ridotto a 2 minuti di ascolto ciascuno. Si è  voluto evitare così un pericoloso confronto pubblico, nel quale,  magari, gli stessi cittadini  avrebbero contestato le scelte sul trasporto pubblico, l’abbandono dei quartieri, la poca cura del territorio, l’assenza di progetti per le periferie.

E allora il fatto che l’attuale maggioranza sia in grado nei primi mesi del 2018 (il timing esatto lo decideremo insieme all’assessore Benciolini e dopo alcune necessarie modifiche allo statuto) di attivare le consulte di quartiere ci fa ben sperare. Soprattutto per i  cittadini che oggi, con fatica, possono interagire direttamente con l’amministrazione e proporre, segnalare,  sentirsi parte di una comunità. Un vero organismo di “prossimità”.

A questi organismi  crediamo davvero; li abbiamo promessi nel programma del sindaco Giordani ed ora siamo pronti a farli decollare. Il PD, poi, ha una lunga storia di presenza nei quartieri dove molti di noi si sono formati, quasi una fondamentale palestra di partecipazione che per molti poi ha rappresentato uno stimolo per ulteriori responsabilità di servizio socio-politico. Un valore aggiunto  per il territorio, che aiuta  stimola il  dialogo con agenzie educative, associazioni, parrocchie, cittadini che vogliono dare un contributo di idee.

E’ una sfida nuova e innovativa dato che, le prossime consulte, non potranno per legge essere la fotocopia dei consigli di quartiere di un tempo (aboliti per i comuni con abitanti inferiori a 250.000 in forza di un decreto dell’allora on. Calderoli). Siamo certi della disponibilità dei padovani e avere quindi un importante numero di cittadini pronti a partecipare e ad accettare questa sfida per condividere scelte di sviluppo dei nostri quartieri, di miglior cura del territorio, di condivisione di iniziative culturali e di solidarietà.

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