Pillole di educazione civica in salsa leghista

Mi stupisce che i fondi per l’integrazione che dovrebbero essere utilizzati per la mediazione linguistica, cioè perché i ragazzini in difficoltà imparino la lingua italiana,  vengano utilizzati in perfetta salsa leghista: pillole di educazione civica condite col patrimonio storico artistico e culturale cristiano. Si continua ad utilizzare il cristianesimo come un grimaldello per scardinare il difficile  lavoro di integrazione che si sta facendo nelle nostre scuole e per mostrare una sorta di maldestra superiorità. Qua si banalizza il cristianesimo e la visione alta di papa Francesco che è di costante apertura e non di  chiusura e tanto meno di imposizione, e si banalizza anche il lavoro fatto dagli insegnanti nelle scuole. E lo dico da insegnate di religione da 27 anni.  Ma pensiamo che nulla delle sue pillole venga insegnato nelle scuole? Forse sarebbe meglio, prima conoscere le scuole e gli insegnanti (è di sua competenza) e poi formulare delle proposte.   Mi dispiace assessora, ma lei ha poco chiaro ciò che succede a scuola soprattutto nelle scuole gestite dal Comune che sono gli istituti comprensivi. Ma i bambini che hanno la vita davanti per imparare la cultura,   il patrimonio artistico-storico italiano e non, hanno bisogno delle sue pillole, anzi di quelle del sindaco? Cosa studiano a scuola, la storia della Nigeria, o della Romani, o della Moldavia o del Marocco, o di altre decine di culture presenti nella nostra città? Forse le converrebbe assumere qualche pillola di saggezza e lasciar stare, una volta tanto, il cristianesimo che è ben altra cosa delle sue pillole di pseudo educazione civica. Spero che su questo convenga.