PD: i cattolici democratici stanno alla finestra
Il 26 febbraio Elly Shlein ha vinto le primarie del Partito Democratico. Un grande entusiasmo ha fatto scegliere chi è stato ritenuto il nuovo, che poteva ricostruire un partito in grossa difficoltà. Entusiasmo che, si spera, ci accompagni ancora per lungo tempo. Molti avevano convintamente sostenuto Stefano Bonaccini, uomo del fare, riformista, capace di governare una delle regioni più importanti d’Italia e meglio organizzate. Molti anche tra i cattolici democratici che militano o sostengono il PD. Ora inizia il percorso che Elly Shlein ha scelto e per il quale è stata eletta segretaria.
Noi, cattolici democratici, a pieno titolo nel PD fin dalla prima ora, non abbiamo resistenze, ma cerchiamo di capire cosa succederà. E se potremmo ancora essere una risorsa di pensiero, di storia, di sensibilità nel Partito Democratico. Vogliamo capire se il nostro pensiero, che ha fatto la storia di questo partito, l’ha costituito e costruito, potrà ancora essere un valore aggiunto al PD. Questo lo si capirà dalla linea politica della segretaria e della segreteria. Alcuni temi per noi sono fondamentali, e riteniamo non possano portare a sbandamenti pericolosi. Ne sottolineo solo alcuni.
Il lavoro: lavoro o lavori? Il lavoro subordinato è giustamente da tutelare, ma non si può non tener conto di altre forme di lavoro e di chi il lavoro lo crea per evitare ritorni al passato. La sostenibilità ambientale. È un problema che riguarda tutti. Anche qui si può scadere nell’ecologismo, nella tutela della natura per la natura. Noi riteniamo che l’uomo debba sempre essere posto al centro di una “ecologia integrale” così come scritto nell’enciclica Ludato Sì di papa Francesco, spesso citata ma poco letta. La scuola pubblica? Fondamentale così come il ruolo degli insegnanti spesso dimenticati anche se si riconosce loro competenza, sensibilità, professionalità. Ma ricordiamo anche che la legge 62/2000 -Berlinguer parla di scuole paritarie e noi in Veneto e a Padova sappiamo cosa vuol dire: 60% di scuole dell’infanzia sono paritarie. Sono una risorsa che non può in alcun modo essere trascurata e vanno tutelate. Si fanno garanti di educazione, sostegno alle famiglie e , con loro, lo stato risparmia somme importanti.
La sanità dev’essere pubblica e garantita a tutti, indistintamente. Un diritto fondamentale dell’uomo. Ma c’è una sanità privata efficiente che non va enfatizzata, ma c’è. Penso si possa collaborare senza lasciarla solo per i ricchi. I diritti civili. Negli anni sono stati declinati come diritti individuali, dove il soggetto è al centro e li rivendica e si è troppo dimenticato la giustizia sociale, l’attenzione agli ultimi. Pensiamo all’eutanasia e l’enfasi che attorno se ne fa senza una riflessione che faccia veramente capire che cosa sia il fine vita. Un referendum non poteva e non può essere la soluzione a un tema complesso che riguarda la persona nella sua dignità. La maternità surrogata, poi, non può essere un diritto di nessuno. È semplicemente un’aberrazione che mercifica il corpo della donna, e il bambino diventa un oggetto di scambio per ricche famiglie etero o omosessuali. Credo che su questo bisogna essere chiari. E poi la famiglia: è ancora, nonostante le difficoltà, un valore e deve essere posta al centro dell’attenzione politica del nostro partito. L’assegno unico per i figli è stata scelta importante sostenuto da tutto il Parlamento, che ha fatto fare un passo avanti al nostro paese e aiutato le famiglie. Credo che le famiglie con figli vadano ancora maggiormente tutelate perché il figli sono ricchezza, futuro, e non possono essere lasciate sole. I figli sono la discriminante maggiore che non può più aspettare sia a livello nazionale che locale. Questo senza nulla togliere ad altre scelte legittime che vanno a loro volta tutelate.
ùRiteniamo che il pensiero che ci accompagna e che ci ha fatto essere come cattolici democratici costituenti di questo partito possa essere ancora parte integrante e valore aggiunto al PD. La linea inclusiva, aperta a tutti come dice Elly Shlein, è fondamentale, ma l’inclusione deve avvenire nei fatti. Lo spostamento, almeno dai primi movimenti e da quanto scritto nella mozione, verso la parte del partito che è più lontana dai principi fondanti il PD, ci dice che dobbiamo vigilare. Non essere più o meno di sinistra ma essere Partito Democratico. La persona dev’essere posta al centro perché è parte di una comunità, non un individuo isolato. Questo partito, sembra banale dirlo, deve rimanere DEMOCRATICO dove tutti hanno il diritto di parola, di pensiero e vengono ascoltati. Devono sentirlo come la loro casa.