Padova: Servizi sociali alla canna del gas
Il trend che sindaco e assessori stanno avendo è ben noto, afferma Nereo Tiso, vice segretario del PD padovano: aumento degli investimenti a favore della polizia locale per la repressione e la prevenzione di microcriminalità, spaccio, accattonaggio, commercio abusivo, ecc. Azioni che, a parere di assessore Saia e sindaco, sono le uniche a dare tranquillità ai cittadini. Tutto sostenuto da una serie di ordinanze a dir poco patetiche. Per prevenire la sicurezza e arginarla, dice Tiso, i padovani hanno bisogno di altre misure che l’amministrazione sta dimenticando o che sta tagliando dopo la riduzione di 3,5 milioni di tasse a poveri e ricchi, pari a due caffè al mese. E’ necessario ricordare che il servizi sociali, in un momento così complesso per i cittadini padovani, devono essere sostenuti, organizzati e resi efficienti. L’assistenza a famiglie, cittadini, minori, anziani, ribadisce Tiso, non possono subire ulteriori decurtazioni di assegnazioni a scapito di tagli ai servizi essenziali che il Comune è tenuto a fornire. E’ una palese dimostrazione che le scelte politiche poco illuminate di chi governa la città, pesano sui padovani tutti e non solo sugli extracomunitari che il sindaco cerca in ogni modo di discriminare (assegnazione case pubbliche, regolamento asili nido,…). Se il comune gli anni passati metteva a disposizione tra i 20 e i 25 milioni di euro cercando di trovare sempre modi migliorativi dell’assistenza e della prevenzione del disagio soprattutto minorile, ora, nonostante lo sforzo del personale, le scelte politiche sono altre. Basta ricordare la dimenticanza dei servizi territoriali, le assunzioni a termine, anche a brevissimo termine, di assistenti sociali e amministrativi; si fa fatica a capire quale sia il progetto che questa amministrazione ha in mente per rendere sempre più efficienti i servizi alla persona. La repressione pensata da Saia come la sola capace di dare serenità ai cittadini, sta già dimostrando di fare acqua da tutte le parti: commercio abusivo, accattonaggio, spaccio, microcriminalità non è stata scalfita né tanto meno, la prostituzione, con l’ultima banale ordinanza in cui si parlava di “sequestro” dell’incasso. Basta girare la città e guardarsi attorno. Se non si investe in maniera seria con assunzioni a tempo indeterminato di persone competenti, capaci e preparate, il declino dei servizi sociali sarà inesorabile. I risparmi e i tagli non possono essere a scapito della persona. Solo aiutando chi sta peggio, conclude Tiso, si contribuirà in maniera determinante a migliorare la sicurezza. Il resto è un fantasma che si aggira su Padova.