Padova e centrosinistra: la difficile ma necessaria tessitura
In città ci sono molti movimenti tra diverse forze politiche e civiche: qualcuna con la propria identità e con la propria proposta, altre, al momento, cercano un po’ di visibilità. Naturalmente tutti hanno a cuore la città e vogliono rinnovarla ridandole un volto nuovo.
Chi sta oltre il muro costruito dall’ex sindaco, sta riannodando fili per tessere una tela complessa che, giornalmente, si allunga o si accorcia come quella di Penelope, ma che è assolutamente necessaria. Nessuno può avere in mente una “città ideale” senza sapere che, la forza dei propositi, non può passare attraverso la solitudine, gli individualismi, i diktat, ma tra il confronto, il solo capace di mediazione e di sintesi. Il resto dipingerebbe solo un quadro a tinte fosche che abbiamo già visto tre anni fa con i risultati che ben conosciamo con una ulteriore debilitazione della città.
Presumo che nessuno abbia voglia di ripetere questa esperienza e, per farlo, bisognerà trasformare i facili NO, in più complicati ma necessari SI. Tra passi indietro e passi avanti, tra mediazioni e riconoscimenti reciproci, meglio mettere al bando estremismi, spesso inconciliabili, e passare al dialogo avendo chiaro che il lavoro comune è solo ed esclusivamente per il bene di questa città.
Spesso si parla di avere un’idea di città che, al momento, non si vede. Qualche idea in 20 punti dai quali partire e sui quali ragionare, l’ha scritta il Partito Democratico, da altre parti mi sembra al momento ci sia poco. Nulla deve, comunque, impedire il confronto e il dialogo con tutti coloro che rappresentano le forze politiche, civiche e sociali di Padova.
Qualche forza civica raccoglie, legittimamente, chi vuole ricostruire la vita politica propria e dei propri militanti, ma il “nuovo” passa per tutti una sola volta e non si ripete. Quindi bisogna avere il coraggio di rimettersi in gioco giocando una partita vera e non di retroguardia o di difesa. Il tempo non è molto e non bisogna chiedere l’impossibile né pensare di essere unici portatori di verità. Nessuno!
Credo che Padova meriti molto di più di come è stata lasciata dopo poco più di due anni di governo leghista. Ma a guardare indietro si rischia la pietrificazione e stare ad osservare il proprio ombelico si rischia il narcisismo. Le forze ci sono, ora sta tutto nel capire cosa si vuole per questa città. Se si vuole far rivivere La nostra città , tutti coloro che ce l’hanno a cuore si parlino, altrimenti non vincerà il personaggio di Cittadella , ma perderà Padova.