Padova: barra a dritta!
Da qualche tempo il dibattito in città è vigoroso soprattutto su importanti opere che cambieranno la nostra città. Parliamo dell’ospedale, del tram e ora delle trasformazioni del Foro Boario di Corso Australia, di via Anelli e del Parco Prandina. Alcuni percorsi hanno già intrapreso decisamente la strada maestra come l’ospedale; gli altri stridono tra dibattiti, comitati, contratti già in essere, finanziamenti statali, rischi di pesanti ricorsi ma, soprattutto, c’è una città che attende impaziente.
Il tram sarà costruito là dove previsto dal progetto al quale è stato assegnato il finanziamento da 56 milioni. Qualsiasi cambiamento di prospettiva, di mezzo, di percorso potrebbe causare lo stralcio del finanziamento tanto agognato e quindi del tram. C’è qualcuno che vuole assumersene la responsabilità contro la città e i cittadini? Evitiamo ulteriori perdite di tempo lasciando la città che dorme in nome dei “NO” a qualsiasi proposta. Ritocchi, migliorie sì, stravolgimenti no.
E poi, a scaldare recentemente il dibattito, ci ha pensato la permuta Via Anelli-Caserma Prandina. I padovani sanno bene cosa voglia dire Via Anelli: da anni si attende che venga bonificata e restituito dignità a quel quartiere. Il comune acquisirà i rimanenti appartamenti, abbatterà e bonificherà la zona(quante volte è stato chiesto l’abbattimento degli edifici?) che consegnerà al Ministero degli Interni per costruire la Questura. La contropartita sarà il Parco Prandina. Naturalmente su quest’ultima si discute: parco o parcheggio? Meglio proposte equilibrate fatte di ascolto, impegno e sano pragmatismo. Gli estremismi non portano a nulla.
A questo dibattito non può mancare la riorganizzazione del trasporto pubblico. Da una parte non si può pretendere che tutti vadano in bicicletta, dall’altra c’è la necessità di ridurre il numero di auto che entra in una tra le città più inquinate d’Italia. Quindi negare il tram, chiedendo e sperando che per persone usino meno l’auto mi sembra un ossimoro. Il tram, comunque, dovrà far parte di un sistema “integrato” tra trasporto pubblico e privato. Dove metto al primo posto il pubblico ma non demonizzo chi usa l’auto. Devo dare loro un’alternativa, quindi: tram, bus, navette elettriche, minibus, car e bike sharing, piste ciclabili, parcheggi scambiatori e via dicendo. Quindi: Parco Prandina, una sorta trampolino di lancio importante per il ripensamento della viabilità integrata, ascoltando, dialogando ma poi avendo chiaro che l’obiettivo va oltre la Prandina.
Poi, e non ultimo, l’ex Foro Boario di Corso Australia. Il dibattito tra progetti, veti, incontri con comitati da parte di alcuni consiglieri, prese di posizione, proposte, ecc. arriva al momento decisivo per iniziare l’iter e arrivare alla conclusione. Ma quel sito, mi sembra chiaro, non ha bisogno di ritocchi, ma di un’azione di forza che può fare solamente chi ha disponibili grandi risorse finanziarie. Nel caso Leroy Merlin, con un progetto sottoposto al Commissario Prefettizio, vuole rivedere e ristrutturare tutto l’ex Foro Boario impegnandosi a ridisegnare anche la viabilità. Impegno preso da parte della città con chi ha dato disponibilità a investire 35 milioni.
Naturalmente Leroy Merlin investe perché vede un’operazione finanziaria importante ridando comunque un volto nuovo ad un luogo della città che da anni si trascina nel degrado e nell’abbandono. Finora nessuno aveva fatto una proposta così importante. C’è la possibilità di migliorare aprendo spazi per attività non commerciali, spazi per associazioni, spazi verdi, ma rivedere l’impianto complessivo mi sembra una impossibile presunzione che si scontrerebbe, non con veti di opinione, ma con pesanti contenziosi. Le opinioni possono essere diverse, ma la decisione unica e per il bene della città. Quindi barra a dritta!