Ospedale di Padova: si guarda avanti
La questione ospedale possiamo dire che, in città, è “il dibattito”, la “riflessione” e lo “scontro”. L’obiettivo è avere un’opera adeguata alla città, ai tempi e al futuro della stessa. Fra 30 anni ci saranno strumentazioni tecnologiche migliori, si ridurrà il numero dei pazienti, ci saranno meno auto in giro, ci sarà meno bisogno di parcheggi, la scienza migliorerà la vita delle persone, ci sarà maggior movimento sanitario e si avrà, presumo, sempre bisogno di ospedale, ma, spero, meno.
Forse ci si potrà maggiormente curare a casa. Basti pensare al trentennio trascorso e ai cambiamenti intervenuti. La proposta fatta dal sindaco Giordani alla stampa è una proposta molto interessante, non un progetto e nemmeno un assoluto come lui stesso ha dichiarato. Praticamente ciò che viene definito “piano di pre-fattibilità”. Buttare nella spazzatura la proposta del sindaco mi sembra insensato e poco costruttivo. Abbiamo già visto 3 anni fa cosa è successo col cittadellese famelico di negazionismo del valore delle proposte già con accordi di programma siglati. E’ un importante punto di partenza che ha una sua idea di progetto della sanità padovana lontana dall’imbuto scriteriato di Padova est dove Bitonci ha voluto in ogni modo incunearsi.
Nessuno gode di scienza infusa ma di proposte, fattibilità, rapporto costi-benefici, progettualità, idea di futuro. Si deve avere un’immagine della città che guarda avanti nel suo sviluppo senza costruire cadaveri, né cattedrali faraoniche e inutili, né pensare a corse col fiato corto e nemmeno lasciare intentata qualsiasi possibilità e opportunità. Credo che il sindaco Giordani faccia bene a proseguire nel dialogo. Dialogo, confronto anche con altre proposte, magari anche già sedimentate, ma sempre a partire da una idea chiara che ha bisogno di essere sviluppata. Tra l’altro, tutto ciò ha bisogno, a prescindere dalla proposta, e non è una dimenticanza, di tanti denari per costruirlo