Mozione laicista-anticlericale depositata in Parlamento: se ne sentiva la mancanza!!!
Una mozione depositata in Parlamento (http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=18&id=1107660) da esponenti di molti partiti, fa riemergere una questione presente nella nostra storia repubblicana. 4 firmatari del M5S (compreso un’ex che si definisce matematico e anticlericale), 2 del Partito Democratico (uno dei due ha presentato una proposta sull’eutanasia libera), 1 socialista Nencini, proponente, Emma Bonino di +Europa, 1 di Leu. Chiedono, come sempre: abolizione dell’ora di religione da sostituire con un’ora di educazione civica, far pagare l’IMU alla Chiesa, abolire il meccanismo dell’8×1000.
Tutto perché l’Italia è secolarizzata e i praticanti sono ormai “solo” il 30% (riportato nella mozione) degli italiani, con un declino soprattutto tra i giovani. Il 30% degli italiani, per chi riesce a fare qualche conto, sono circa 20 milioni di persone (ho dei dubbi che i proponenti siano ben informati sui numeri che sono, purtroppo, inferiori). Certamente una importante minoranza. A dir la verità ci si trova imbarazzati solo a commentarla questa mozione, intrisa di quell’anticlericalismo già visto, che fa fatica a capire che osa voglia dire laicità dello Stato, di quanto i cattolici stessi vi abbiano contribuito e cosa invece sia l’anticlericalismo laicista venduto per libertà contro i privilegi della Chiesa.
Troppo complicato avventurarsi nella storia della Chiesa, nella sua azione sociale ed educativa che dura da secoli. Purtroppo questa mozione è sulla scia della dichiarazione fatta dal segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti (e altri) sulla necessità di una proposta di legge per introdurre l’eutanasia anche nel nostro paese. Io chiedo: “Che cosa vuol dire riuscire a dialogare, ascoltare e valorizzare quel mondo del cattolicesimo democratico che, laicamente, si impegna in politica”? Forse è difficile ascoltare, è difficile trovare soluzioni a problemi complessi utilizzando scorciatoie che non producono nulla di buono né di positivo per l’oggi né tanto meno per il futuro.
Probabilmente, parte di quei “20 milioni”, ai quali aggiungerei anche chi non è praticante ma ha ancora fiducia nella Chiesa nonostante tutto, ha per sua formazione e storia, un’attenzione all’uomo che non può esse messa in discussione. E l’uomo non è solo quello in difficoltà che arriva dal Mediterraneo, ma anche quello della strada che tutti i giorni incontriamo e che, la Chiesa, con i suoi mezzi, cerca di sostenere, accogliere e promuovere. Spesso al posto o insieme allo Stato “laico”. Ma chi pensa o continua a pensare di volgere al silenzio chi ha costruito questa nostra Italia con la sua storia, col suo pensiero, con la sua attenzione, con la sua sensibilità forse ha intrapreso una strada al buio. Meglio sarebbe che il pensiero volgesse a ripensare questo paese lavorando insieme per preparare un futuro di governo con proposte vere sul lavoro, ambiente, scuola, immigrati, giovani.
Ma forse è più complicato. I cattolici hanno ancora qualcosa da dire e da proporre e non si piegano facilmente a chi vorrebbe chiuderli dentro una scatola ideologica o dentro le sacristie, in un intimismo senza senso. Tanto meno costruita su una mozione presentata da chi, da anni, ripete le solite i soliti ritornelli. Io dal mio segretario voglio chiarezza sulla linea politica da seguire e su questioni delicate come quelle citate. Comunque se i partiti e i movimenti pensano che la strada da seguire sia questa, va bene. Buona fortuna!