M5S: l’onestà non è più una virtù
Prendo a prestito alcune parole del mai dimenticato card. Martini per definire l’onestà: “Onesto è chi agisce conformemente alla consapevolezza della propria dignità, evita di macchiare la propria coscienza e, in una società buona, è stimato, è chiamato, appunto, onesto.” Credo che la propria onestà ostentata fino a qualche giorno fa dai Cinque Stelle abbia loro garantito quel consenso del quale anche ora godono. Naturalmente la propria autodefinita onestà, non poteva che, per essere tale, mettere in evidenza la disonestà di tutti gli altri, in primis, i partiti politici ai quali, “loro”, non vogliono far parte.
Nel momento in cui hanno messo piede nelle aule parlamentari e nei consigli comunali e hanno cominciato a governare, la cosa è diventata più complicata e, forse, meno assoluta. Tanto che l’altro giorno Grillo è costretto, soprattutto dagli eventi di Roma, a scrivere un altro regolamento più “garantista”, mascherando questa sua novità, con i classici insulti alla stampa della quale, ad arte, lui fa un ottimo uso. Garantista a tempo e a piacimento e, soprattutto a vicenda. Ciò che potrebbe succedere a Virginia Raggi (un avviso di garanzia?) verrà valutato da Grillo e dai probiviri, cioè dal tribunale interno al Movimento il cui giudizio, naturalmente insindacabile, può utilizzare, ad arbitrio, la propria ghigliottina politica.
Tutto ciò non è stato fatto per Pizzarotti, sindaco di Parma, che ha sbattuto la porta in faccia a Grillo e alla Casaleggio e associati, vero potere occulto dei 5S, dopo essere stato trattato, dagli stessi cinquestelle, come un delinquente. Ma per Grillo la posta di Roma è troppo grossa. Quindi, automaticamente, M5S si fa partito, senza volerlo essere, gode dei “privilegi” degli altri partiti, ma si vanta di non far parte di quel mondo di ladri e corrotti. I probiviri, insultano tutti tanto sono protetti dall’immunità parlamentare alla quale annunciano sempre di rinunciarvi ma che tengono ben stretta perché garantista. Quale sarà il prossimo passo di Grillo per controllare i suoi associati? Cosa dovrà dire per mascherare la falsa onestà dei membri del suo movimento? Quanto potrà durare il controllo totale da parte dei portavoce una volta che non avranno più nulla e nessuno da insultare se non loro stessi? Quando arriveranno ad affermare che sono, di fatto, come qualsiasi gruppo politico con onesti e disonesti? Continueranno ad avere il 27% di consenso costruito sull’insulto e sulla mediocrità?
Ma evidentemente l’onestà non è più una virtù della coscienza, ma lo strumento coercitivo e discrezionale per i propri fedeli che si sostituisce alla legge ordinaria. E mentre fa questo, continua, assieme ai suoi giovani virgulti, a sguazzare nel dileggio e nella diffamazione. Intanto fa votare tutto e il contrario di tutto ad un pugno di pigia pulsanti online: dal regolamento citato, al transito, in Parlamento europeo, al gruppo ALDE (Liberali e Democratici per l’Europa). Solo che l’ALDE è un gruppo fermamente europeista, oggetto di feroci attacchi da parte dei 5S e da Grillo, ovviamente. Europeista, proprio ciò che il M5S non è e non vuole essere, tranne sederin Parlamento europeo e godere dei benefit. Ipocrisia e onestà in questo pseudo movimento sembrano allinearsi.