La sinistra, tra voti, veti e polemiche: si chiuda per cambiare la città
Il documento del PD. Due settimane fa la direzione del Partito Democratico di Padova approva, con una importante e non facile discussione tra i suoi componenti e con un solo voto contrario, un documento che, nel suo dispositivo dichiara la “forte volontà di coinvolgere Coalizione Civica nel tavolo per la coalizione…mette a disposizione tutto ciò che previsto dal proprio statuto comprese le primarie” e “approva l’ingresso di forze politiche e civiche che hanno dato la loro disponibilità: (IDV, Padova Civica, Civiche di centro, PSI, Socialisti e Riformisti, Lista Civica Silva”. Un documento chiaro, aperto alle altre forze, senza veti né vincoli. Disponibili ad organizzare le primarie e a impiegare proprie risorse. Oltre ad approvare l’impegno a favore del candidato Sergio Giordani. Un documento interno a PD che impegna tutto il partito per la città
Il documento di Coalizione civica.
Giovedì scorso, l’assemblea di Coalizione Civica, approva un documento con 250 voti a favore e 87 contrari. I contrari decidono di non starci : avevano presentato un documento per non stabilire alcuna alleanza col PD. Il documento approvato, leggo, pone delle condizioni e recita: “…CC è disposta a discutere la possibilità e le modalità di partecipazione a Primarie di coalizione…sulla base selle seguenti condizioni e presupposti…”. Mi sembra che la premessa, ponga condizioni che si esplicitano in chiare ed evidenti posizioni irrinunciabili. Il programma “…fondato a partire dai punti che i gruppi programmatici ritengono irrinunciabili”. Bisogna capire se questa è una premessa per discutere o una condizione perentoria e, appunto, irrinunciabile. Mi risulta la seconda, se capisco bene. Qualora non si dovesse trovare una convergenza sul programma…si lascia libertà di voto in Consiglio Comunale”. A prescindere che in Consiglio Comunale nessuno ha il mitra puntato, vorrei capire se questo è un presupposto per non trovare una soluzione e non decidere. Un film, purtroppo, già visto. Gli accordi, quando si fanno prima, vanno rispettati, altrimenti è un modo per dire non ci sto. Ma anche qua, può darsi che la mia interpretazione sia scorretta.
L’altro nodo, il più difficile da sciogliere: “che la Coalizione non includa, prima durante e dopo le primarie, forze e soggetti politici che hanno amministrato con Massimo Bitonci” . E poi, ogni ingresso di forze politiche e civiche, durante e dopo le primarie, verrà deciso da PD e Coalizione Civica. Mi chiedo: “Se nel documento approvato dalla direzione del PD, sono ripotati i nomi delle forze politiche resesi disponibili col PD per aiutare Padova, questo cosa vuol dire, se non un veto? Ma forse mi sfugge l’italiano. Amministrato, governato, in Consiglio, in Giunta, cosa vuol dire? Domande che mi pongo ma non so se, al momento dell’approvazione, qualcuno si sia posto. Quindi, si pongono condizioni per ottenere cosa?
Mi sembra evidente che la situazione sia complessa se non compromessa. Senza suggerire nulla a nessuno, ma quando si fa un documento per poter dialogare con altri, con i quali dovrai governare e non dovrebbero essere tuoi antagonisti (ma per qualcuno, a quanto leggo, è ancora così) termini come: condizioni e presupposti, irrinunciabili, non includa dovrebbero essere banditi perché non sono di apertura ma di chiusura. A meno che non si proponga: prendere o lasciare.
Le polemiche e il PD. Di fronte al documento dei possibili alleati-non alleati cosa avrebbe dovuto fare il segretario? A par mio difendere il documento approvato dalla direzione del partito, sicuramenti inclusivo e chiaro, difendere l dignità del Partito Democratico e del proprio candidato.
Un mio amico dice sempre: “Quando si parla di politica, bisogna avere sempre nel taschino la matita perché con quella si vota”. Ai posteri l’ardua sentenza.