La memoria non ci fa dimenticare. Viaggio con gli studenti
Ormai da molti anni il Comune di Padova organizza per le scuole della città quello che viene chiamato:”Viaggio della memoria”. Lunedì 23 gennaio, assieme al sindaco e all’assessore Piron, circa 100 ragazzi delle scuole superiori di Padova hanno iniziato il loro viaggio nella memoria. Tre tappe importanti e signifcative: Bolzano con la visita ai resti del lager dove transitarono circa 11.000 persone; Norimberga col centro di Documentazione sul nazismo e la spianata delle adunate del partito nazista e infine il lager di Mauthausen. Certo è che passare dalla tranquilla lettura dei fatti nei libri di storia e rendersi conto di persona di quali erano le crudeltà perpetrate dai nazisti nei confronti di milioni di uomini e donne e brei o non ebrei, è un colpo pesante per tutti. I ragazzi hanno affrontato il viaggio con la consapevolezza che avrebbero visto il cinismo al potere e la determinatezza dell’odio. Le loro riflessioni sono sempre molto interessanti perché non lasciano scampo a chi le legge; sono decise, forti e mai banali. La domanda si ripete da sempre: perché è potuto succedere? La riposta è difficile e mai definitiva di fronte alle ragioni del “male assoluto”. Vedere a Norimberga questa grande spianata dove, secondo criteri studiati nei minimi particolari, un uomo solo poteva catturare l’intelligenza di un grande popolo e indirizzarlo verso scelte atroci e nefandezze inaudite, lascia sconcertati. I nostri ragazzi sono terreno fertile per la semina di valori forti, di principi che non lascino nessun spazio a chi voglia ancora ripercorrere le strade dell’odio e della violenza. Certo, talvolta nell’immediato sembra che abbiano bisogno più di forti emozioni che di grandi ragionamenti ma, il frutto della semina spesso si raccoglie molto tempo dopo quando, cresciuti, i loro ricordi si stampano sulla loro capacità di riflettere nella consapevolezza che tutto può essere distrutto con l’odio e tutto si costruisce, invece, con la responsabilità di riconoscere e tutelare la dignità dell’uomo. Non è solo il giorno della memoria che aiuta, ma anche la capacità e la determinazione con cui i “buoni maestri” riescono ad impedire ai “cattivi maestri” che ci sia il sopravvento sui deboli, che la sofferenza non debba essere inflitta gratuitamente e senza motivo alcuno (qualora ce ne possa essere uno…), a nessuno. Un viaggio probabilmente è insufficiente a estirpare i germi dell’insensibilità verso il “diverso”, ma sicuramente aiuta i giovani a cercare dentro loro stessi la forza per poter migliorare e potenziare la propria capacità di costruire argini di fronte alla negazione della vita che rende l’uomo una “cosa” di nessun valore. La storia non può che insegnare ma il futuro atteso dai ragazzi sarà molto impegnativo perché i deliri di cinica onnipotenza possono ancora rinascere. La speranza è che i viaggi nella memoria continuino a creare emozioni per costruire ragioni forti a chi il futuro è gia’ stato assegnato: i giovani.