Padova: La città che vogliamo
Osservare dall’esterno tutto ciò che non sta succedendo nella nostra città, ci fa dire quanto ci sia bisogno di positività, creatività per generare speranza. A volte ci si imbriglia in particolarismi perdendo lo sguardo verso il tutto che aiuterebbe a stanare proposte e idee che proiettino Padova lontana dalla mediocrità e dalla possibile decadenza per scarsità di futuro. Le proposte devono godere di flessibilità perché tutto cambia talmente velocemente e si rischia che, invece di anticipare, si rincorrano o il politico di turno aggredito dalla ricerca del consenso senza idee, o le chimere urbanistiche di impossibile realizzazione. Pensiamo per esempio a quando si parla di mobilità sostenibile. Si ritiene naturalmente che sia positiva. Aiuterebbe la città a migliorare se stessa e i cittadini a vivere meglio. Il problema è che la mobilità sostenibile , o si coniuga col resto delle situazioni cittadini che dovranno essere pensate e migliorate in modo complessivo, oppure rimane monca. A cosa serve la mobilità sostenibile se questa non presta attenzione alla disabilità, alle povertà, a chi è in difficoltà, ai giovani? Oppure, a cosa serve se non si presta attenzione al centro storico così come alla periferia, ai parchi, alla sanità e alle sue utenze, a chi crea ricchezza, alla grande Padova e via dicendo? La città dinamica non dorme a est per muoversi a ovest, ma necessita di straordinari dinamismi perché tutto possa essere in movimento, in modo efficiente e non caotico. Quindi, la Padova sostenibile, potrà occuparsi di parcheggi e trasporti integrati per pianificare e migliorare la qualità della vita, guardare alla salute dei cittadini, sostenere chi è in difficoltà, offrire sempre nuove opportunità per creare ricchezza. In sostanza valorizzare servizi che includano benessere privato e pubblico, personale e collettivo. Molte città hanno capito che per vivere meglio bisogna fare scelte difficili ma necessarie all’interesse comune. Tutto con trasparenza, razionalità economica e gestionale perché nessuno rimanga ai margini. Una parola semplice ma spesso banalizzata o dimenticata è quella di città intelligente alla quale si aggiunge responsabile. La sfida è importante perché la città non può essere patrimonio di gruppi di interesse che, per il consenso, fanno generare un inutile ed esoso dispendio di risorse e di energie, ma di tutti cittadini. Più che essere figli immobili nel passato recente, meglio essere protagonisti del prossimo futuro.