Immigrati e sindaci responsabili
Sempre difficile parlare di immigrati. La retorica e la propaganda della Lega che l’ha lanciata in alto ha il fiato molto corto e i risultati si vedono. Le scelte del governo contro le “solite” ONG e gli spiccioli lasciati in Tunisia per evitare gli sbarchi, o hanno peggiorato la situazione per salvare le persone che son in difficoltà in mare, o non hanno concluso nulla a livello di partenze. Un fatto è certo: i migranti arrivano in continuazione in numeri difficili da gestire con una ordinaria accoglienza. Si deve passare all’accoglienza straordinaria, piaccia o non piaccia a chi voleva alzare muri in mare e in ogni luogo dove si aveva solo il sospetto che arrivassero migranti.
Questi vengono imbarcati in bagnarole nel mare Mediterraneo sapendo quando partono ma non se arriveranno a destinazione. Circa 2000 non sono arrivati e, ora, sono nel fondo del grande mare che ha fatto la storia anche dell’Italia. Le soluzioni sono difficili, difficilissime e, in questo caso, lo scaricabarile diventa strumento per garantirsi uno sterile consenso di bassa politica senza dare risposte. Se gli amministratori dicono solo dei “no” è il solito metodo pilatesco che non può in alcun modo giustificare la responsabilità che i sindaci hanno. Non è casuale che le risposte negative arrivino solo da sindaci di centro destra. Dopo anni di inutili parole e aver fatto passare un messaggio bieco e disumano senza soluzioni, non può che essere così.
Il timore del consenso futuro è la negazione della responsabilità degli amministratori. Se tutti sentissero veramente di essere amministratori, sindaci, che hanno a cuore innanzitutto le persone e che si comportano prima di tutto da uomini e donne, la risposta alla emergenza sarebbe più semplice e non solo a carico dei soliti noti. Insieme si possono trovare soluzioni degne di ogni comune, di ogni migrante e di ogni cittadino. Sergio Giordani, sindaco di Padova e presidente della Provincia, nei limiti del suo mandato ma nella consapevolezza che l’accoglienza diffusa, di piccoli gruppi di persone è la strada migliore, ha fatto una scelta importante. Ha aperto per un periodo breve, perché questo vuol dire emergenza, due scuole. Non una scelta isolata, ma in linea con quanto affermato da sempre dal presidente Zaia e dal presidente di ANCI Veneto e sindaco di Treviso, Conte, entrambi appartenenti alla Lega.
Qui, evidentemente si tratta di amministratori consapevoli della situazione che cercano le soluzioni migliori per tutti, e non di mediocri politicanti. Hanno ben chiaro che cosa siano stati gli hub di Bagnoli e Cona e, per quanto riguarda la nostra città, la non facile accoglienza alla caserma Prandina. Questo non deve più succedere per rispetto dei migranti e dei cittadini. Anche perché le migliaia di persone che arrivano via mare se distribuite in tutta la penisola riducono l’impatto sui cittadini che sicuramente può esserci, la costituzione di un hub sarebbe un disastro per tutti. Il Governo ha l’obbligo morale e politico di occuparsi in maniera più decisa di queste situazioni e non scaricare il barile addosso prima alle ONG, poi alle cooperative, poi ai centri di accoglienza, poi all’Europa e via dicendo.
Il Governo conosce le richieste di lavoratori delle categorie economiche e su questa strada bisogna continuare ad operare. E poi, caro governo, obblighi i sindaci ad occuparsi degli immigrati! L’emergenza vale per tutti!