Governo- il caos
Abbiamo superato i cento giorni e il governo sta mostrando il suo vero volto. Non è chiaro se il fine dei provvedimenti promessi in campagna elettorale, giustifichi i mezzi che potrebbero essere utilizzati. La baldoria con cui è stato accolto lo sforamento del debito al 2,4%, dimostra che il futuro interessa ben poco. E per futuro si intende chi dovrà caricarsi sulle spalle l’ulteriore fardello.
Chi ci comprerà il debito? Chi si fiderà dei nostri conti? Ma tutto ricadrà su chi verrà dopo con rischi pesantissimi. Il ministro Tria, ritenuto il custode dei conti, prima aveva numeri chiari facendo affermazioni di grande responsabilità assunta al momento del giuramento: “essere a servizio dei cittadini e non di altri”. Ma evidentemente è caduto nel vortice della mediocrità. Cosa farà un economista per non passare per saltimbanco? A lui la decisione. Quindi “dare” i numeri sullo sforamento del deficit per soddisfare i piaceri della campagna elettorale fanno pensare ad una approssimazione che non tiene conto della situazione e delle risorse.
Continuare ad aumentare il debito non aiuta nessuno, tanto meno chi dovrebbe essere aiutato, semplicemente perché comunque il debito dovrà essere in qualche modo restituito a cominciare dagli interessi. Chi lo pagherà? Facile immaginare. Ma ora la strada dell’aumento del debito è stata tracciata tanto che i nostri si presenteranno col DEF in Europa la quale, a suo volta, chiederà conto di come rientrare dal debito. Il rischio isolamento è altissimo ma anche questo, per i nostri governanti, sembra più un vanto che un problema.
E poi la famosa legge Fornero e la sua fantomatica cancellazione. Qualcuno ha capito cosa succederà? Quota 100, 62 anni, penalizzazioni per chi va pensione (e se non ci andasse?); 64 anni, 36-38 anni di contributi ecc. E poi flat tax o aliquota unica. Ma per evidente contraddizione: quante saranno le aliquote? Sembra che una aliquota non sia possibile. Se queste saranno tre, non sarà più flat ma progressiva? E il reddito di cittadinanza? Chi potrà usufruirne? I poveri, i nullafacenti? Probabile che si aiuteranno questi ultimi poco inclini a cercare un lavoro sfruttando qualsiasi “donazione” per convertirla in ozio di Stato. Una regalia che non crea alcuna opportunità di lavoro e di crescita economica e personale. Un provvedimento contro la dignità.
Ma, per realizzare tutto ciò accontentando i due vice, ci vogliono risorse, tante risorse, miliardi di euro che dovranno essere trovate da qualche parte. Oltre allo sforamento del tetto del deficit al 2,4% , comunque non sufficiente nemmeno se si arrivasse vicino al 3% a soddisfare i compagni di governo, qualcuno propone una serie di provvedimenti che tagliano: i 500 euro dati ai diciottenni e ai docenti; le detrazioni per spese varie comprese le tasse universitarie, le spese sanitarie e gli interessi sui mutui ; gli 80 euro dati dal governo Renzi e via dicendo.
E poi. Il decreto ancora tutto da chiarire sulla ricostruzione del Ponte Morandi. La canea governativa dei primi giorni ha, come sempre, sfruttato la situazione, ma ora si scontra con la realtà che si chiama giustizia, provvedimenti, ricorsi, persone ancora in strada, poca chiarezza, le ridicole affermazioni del ministro Toninelli, oltre alle perplessità del sindaco di Genova e del Presidente della Liguria.
E non ultimo, il decreto sicurezza-immigrazione che non risolve alcun problema relativo all’immigrazione, ma mette alla gogna i territori, le amministrazioni locali che si trovano a disfare gli SPRAR, unica realtà che funziona; ad avere altri CIE con persone che rimarranno dentro per sei mesi in più e un numero imprecisato di immigrati che vagano senza sapere bene che fare. E che non verranno mai espulsi se non, a detta del ministro dell’interno, nei prossimi 80 anni. Dell’integrazione? Naturalmente non se ne parla perché, al fine della propaganda, non desta alcun interesse.
E infine l’Europa. Sembra che l’isolamento dell’Italia sia una gratificazione per i nostri vice, e la chiusura di frontiere e porti un provvedimento che risolve il problema dell’immigrazione. Un’Europa che manca di forza ma della quale non si può fare a meno, nazionalismi o meno. In sostanza, la navigazione è al momento a vista e il caos la fa da padrone. Unica certezza…l’incertezza. Tutto questo a carico degli italiani, vecchi e nuovi.