GiZip-ZIP: perplessità
Leggo con un certo interesse ma anche con non poco imbarazzo, la proposte fatte dal Consorzio di imprenditori denominato GiZip sull’area della zona industriale sud, zona Camin-Granze di Camin. Ricordo che il consorzio Zip è in liquidazione da gennaio 2021 dopo 60 anni di attività. Diciamo che più che risposte, di fronte a ciò che ho letto, mi sorgono un’infinità di dubbi e perplessità. Secondo il consorzio GiZip, a ciò che leggo, sembra che ormai la cosa sia in fase avanzata e che tutto vada per il verso giusto.
Non so quale sia il verso giusto, ma per questo meglio discutere. Quindi, vediamo su cosa, a mio parere, emergono importanti dubbi. Ma a chi servirebbero 5400 posti auto alla ZIP? Al fotovoltaico? Il terreno previsto, tra l’altro, è già stato opzionato da Interporto per la costruzione di una nuova gru a ponte. E poi ci sarebbe anche l’allargamento del MAAP. E queste linee di trasporto elettriche verso la ZIP chi dovrebbero trasportare? I lavoratori delle aziende che poi dovrebbero andare a piedi, o su navette alle loro aziende? E poi, visto che conosco un po’ i meccanismi amministrativi, il “basta una variante” che leggo sul giornale per il parcheggio, mi sembra una semplificazione talmente eccessiva della quale rimango basito, sapendo cosa ci sta dietro ad una variante.
E poi ad una variante del genere. Ma il coinvolgimento dei soci di Zip (finché non si chiuderà), si limita ad un incontro con l’assessore Ragona, pur riconoscendone naturalmente il ruolo? E poi, GiZip, sa, che il patrimonio di Zip è in liquidazione e quindi assegnato ai soci? E poi, si accollerà GiZip anche gli oneri del contenzioso sulla questione del taglio del bosco non autorizzato? E ancora. I cittadini di Camin, dei quali faccio parte, e di Granze, GiZip pensa che tutto passerà sopra le loro teste dopo che, negli anni, hanno continuato a subire senza poter parlare? E ancora, cosa ne sarà del canale scolmatore che metterebbe in sicurezza la nostra città dalle alluvioni e che sembra ci sia un finanziamento statale di 500 milioni per la sua realizzazione?
a, compreso il trasporto pubblico, potrà essere economicamente sostenibile oppure, alla fine, il Comune, quindi i cittadini, che gestisce il Trasporto Pubblico Locale assieme a Busitalia dovrà accollarsi gli oneri con scarsi onori? E poi, dove si troveranno i 40 milioni(?) ipotizzati per la costruzione di tutto questo? La Banca Europea? Dopo tutti questi anni di Consorzio Zip che ha concluso il suo compito, ritengo che prima di mettere le mani ancora su questo territorio, meglio avere un pensiero lungo, chiaro e condiviso. Legittimamente GiZip mette in campo le sue proposte per il rilancio della Zip, ma ciò non potrà prescindere dal lavoro che già la nostra città proporne e che vedrà dei cambiamenti radicali per la viabilità in città. La Zip, è stata è e sarà una parte integrante della nostra città e come tale, va pensata e ripensata senza. A correre troppo si può perdere il fiato.