Fusione APS-Bus Italia: lo sviluppo in movimento
Riconoscere che le cose cambiano rapidamente e far finta di non accorgersene è un peccato di omissione; guardare avanti, sostenere il cambiamento in una visione di opportunità, di salvaguardia, e non ultimo di necessità, significa avere chiari gli obiettivi sostenuti da valutazioni amministrative che guardano al bene della città e dei suoi cittadini. Ciò che a giorni si andrà a decidere in Consiglio comunale sarà una decisione importante che metterà in evidenza la capacità dei consiglieri di assumersi le responsabilità che gli competono di fronte a questa operazione. Il percorso ci dice che il terreno su cui ci si è mossi è stato impervio ma il risultato finale è un risultato che non può che salvaguardare l’azienda APS, i suoi lavoratori offendo ai cittadini/utenti importanti novità e opportunità. Ma vediamo in dettaglio. La fusione con BusItalia (Trenitatlia) ci darà la possibilità di partecipare alla gara europea per l’assegnazione dell’appalto del trasporto pubblico entro il 31/12/2014: APS da sola non potrebbe parteciparvi per numero troppo ridotto di km percorsi, 8 milioni annui, rispetto a quanto previsto per il bando, 21 milioni; i dipendenti APS saranno tutti integrati nella nuova società BusItalia Veneto con lo stesso stipendio che attualmente è superiore ai loro pari in BusItalia; tra tre anni si inizierà ad assumere; verrà cambiato il parco autobus con 100 nuovi inserimenti e conseguente minor inquinamento; ci sarà biglietto e abbonamento unico perché la società sarà unica; non ci saranno sovrapposizioni di autobus. Se l’operazione non si concludesse entro il 30/04/2014 ci sarebbero conseguenze gravissime: APS dovrà essere messa sul mercato perché indebitata senza alcuna forza contrattuale (ora il passaggio sarà 44% APS, 56% Busitalia; poi si arriverebbe al max a 18% a 82%); immediata decurtazione degli stipendi per parziale recupero perdita, alto rischio per i dipendenti che non potranno avere alcuna sicurezza perché l’azienda potrebbe venire acquisita da colossi del trasporto con altre modalità di inserimento o trasferimento se non, naturalmente, di licenziamento; grave perdita anche per la città che non solo non avrà più la propria azienda, ma non conterà nulla in una eventuale altra nuova Società e, infine, il deficit di APS dovrà essere ripianato dal Comune con aggravio sui servizi ai cittadini. E’ un’operazione importante, e ci si affida alla responsabilità dei consiglieri perché questa è un’operazione per la città e per il suo futuro oltre, chiaramente per APS e in particolar modo per i suoi dipendenti. L’attendismo non può essere che un fardello insopportabile, anche perché di questa operazione se ne parla da anni e si è lavorato per arrivare alla migliore delle soluzioni. Noi riteniamo che questa lo sia.