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Elettrodotto Dolo-Camin: il timore dei caminesi

I cittadini di Camin si interrogano sull’elettrodotto lungo 15 Km che arriverà da Dolo alla centrale già da anni presente nel territorio, afferma Nereo Tiso vicesegretario PD cittadino e residente a Camin. Non mancano  timori e necessità di capire cosa succederà dopo il posizionamento dei tralicci alti fino a 50 mt… Ma, come sempre, meglio prevenire.

Padova 2030Emergono situazioni a dir poco strane, afferma Tiso. Da informazioni raccolte, l’elettrodotto dovrebbe arrivare a Camin (Padova)via aerea e non interrato, come possibile: perché? La valutazione di impatto ambientale dovrebbe chiarire come il territorio di passaggio della linea elettrica sia un territorio fortemente a rischio e che la precauzione sull’inquinamento causato dalle linee esterne, non dovrebbe mai mancare. I presidenti delle  province di Padova e Venezia e i sindaci dei comuni dove dovrebbe passare l’elettrodotto, si sono già espressi per l’interramento, mentre la Regione, la commissione impatto ambientale della regione si è espressa a favore delle linee aeree. Perché? Una mozione del Partito Democratico e altri che richiedeva l’interramento, è stata bocciata dal Consiglio Regionale. Come mai? Sta di fatto che, ricorda Tiso, il consorzio Terna, costruttore dell’elettrodotto, abbia tutto l’interesse a costruire linee aeree piuttosto che interrata, dato che i costi sarebbero notevolmente inferiori.

I Caminesi convivono da anni con l’elettricità: chi vuole, può verificare il numero di tralicci che escono dalla centrale elettrica per portare energia nelle nostre case. Fin qua, la situazione di fatto. Ma la domanda: perché costruire un’altra linea aerea da 380 Kv quando si potrebbe interrarla? A Camin, linee aeree ce ne sono in abbondanza. Perché non interrare l’elettrodotto evitando l’ulteriore e disastroso impatto ambientale e un ulteriore rischio inquinamento elettrico?. Naturalmente Terna garantisce di rispettare la normativa sull’inquinamento e l’impatto ambientale, che aumenterà la portata elettrica (un bene importante per a comunità) fondamentale per il territorio, ma con linee aeree. Sembra, tra l’altro, che il governo possa nominare anche un commissario straordinario che, per motivi d’urgenza, abbia i poteri di bypassare tutte le commissioni di valutazione ambientale.

Però c’è un’altra domanda a cui Terna e Regione  dovrebbero rispondere, afferma Tiso: come mai Terna si accolla i costi dell’interramento dei cavi sul progetto Vallone Morrazzani (Malcontenta)-Fusina dove dovrebbero essere portati i fanghi dei canali di Venezia e non si accolla il costo dell’interramento del tratto Dolo-Camin? Credo, conclude Tiso, che i Caminesi oltre a tutti gli altri cittadini dei comuni coinvolti, esigano una risposta chiara e soprattutto una soluzione degna di questo nome. Il progetto, ricorda infine Tiso, è già stato bocciato dal Consiglio di Stato nel 2006 poi riresentato pari pari dal Consorzio Terna: verrà nuovamente bocciato?

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