Costituzione e 100 euro agli studenti
Per quanto tempo ancora si dovrà parlare dei 100 euro dati agli studenti “meritevoli” dell’Istituto Scalcerle di Padova? La cosa che più stupisce è che si confondano i 100 euro dati ai ragazzi con la media del 9, e chi invece non riesce ad arrivare alla sufficienza o, peggio, non va più a scuola. Vorrei sfidare chiunque a dire che le scuole, i docenti, non sono attenti agli studenti che hanno difficoltà di apprendimento, di comportamento, famigliari, psicologici, economiche e via dicendo. Informiamoci su quanti PDP (Piani didattici personalizzati) vengono preparati a scuola per gli alunni in difficoltà, quanti sono i ragazzi con cui si lavora per obiettivi minimi, talvolta anche meno che minimi. Verifiche scritte e orali costruite appositamente e alla portata di chi è in difficoltà, e, talvolta, anche a chi è svogliato.
E poi incontri con le famiglie, con chi segue questi ragazzi a casa, riunioni collegiali per capire e decidere cosa fare pe questo o quel ragazzo cercando sempre il suo bene. Non una forma generica ma individuale. Quindi mettere sullo stesso piano, anzi vedere che le scuole non fanno attenzione a chi è in difficoltà è dire il falso. Ma questi ragazzi, cosiddetti “privilegiati” che non conosco, e che hanno avuto questi 100 euro sono solo privilegiati e si metteranno in competizione con gli altri meno “privilegiati”? Forse hanno tutti genitori laureati, con centinaia di libri a disposizione, viaggi, studi all’estero e via dicendo o sono anche figli di persone, diciamo, comuni, che fanno gli impiegati, gli operai, gli artigiani o anche disoccupati se non altro ? Non scherziamo per favore, non scherziamo sui ragazzi e non parliamo di ciò che non conosciamo.
C’è chi è dotato (beato lui o lei) e che con pochi sforzi raggiunge risultati ottimi, ma chi non è dotato deve impegnarsi e anche molto per raggiungere buoni risultati. E non sempre li raggiunge. Oppure pensiamo che tutto sia gratuito? Forse i figli delle famiglie “comuni” che hanno meno di 100 libri a casa, che non viaggiano, i genitori non parlano nessun’altra lingua se non l’italiano talvolta anche sgrammaticato, che si impegnano, e hanno buoni risultati cosa dobbiamo dire che sono privilegiati o forse che qualche “merito” ce l’hanno? O i ragazzi che fanno sport, anche ad alti livelli (ci sono anche quelli…poi vengono premiati dai risultati sportivi: un male?), o fanno piccoli lavoretti per aiutare la famiglia talvolta in difficoltà e hanno ottimi risultati perché si organizzano la giornata, sono dei privilegiati e non devono avere alcun “merito”? Non scherziamo, per favore.
A tutti la scuola deve dare gli strumenti per poter raggiungere gli obiettivi previsti e fare il possibile perché tutti li raggiungano. E riescano ad affrontare ciò che troveranno dopo la scuola. L’art. 34 della Costituzione parla di “capaci e meritevoli” per cui è necessario rimuovere gli ostacoli perché possano raggiungere i gradi più alti degli studi. Ci si chiede: Chi sono i capaci e i meritevoli? Appiattire non fa bene a nessuno, né ai più bravi né ai meno bravi, né a chi se la “cava”. Credo e spero che quei 100 euro siano stati indirizzati nel come spenderli, ma cerchiamo di vedere in questi ragazzi dei compagni di classe, degli amici, spesso riconosciuti come più “bravi” anche dai loro vicini di banco. Pensiamo anche a questi ragazzi come disponibili ad aiutare i loro compagni (peer education!) più in difficoltà. Quindi pensiamo ai ragazzi che sono l’anima della scuola e che sono tutti diversi, per fortuna.