Amministratori: redditi da incapienti e malafede sulle tasse
Prima di lamentarsi delle tasse bisognerebbe almeno avere qualche reddito per pagarle. Gli americani dicono “no taxation without representation”: nessuna tassazione senza la rappresentanza. Qui siamo a rappresentanti che si lamentano di tasse che non pagano. E’ il caso del consigliere comunale
Alain Luciani, che si lamenta di fantomatici aumenti delle tasse della precedente amministrazione. Ebbene, guardando la denuncia dei redditi, pubblica per tutti i consiglieri comunali, scopriamo che il consigliere Luciani, pur essendo titolare di un negozio di informatica a Mortise, è nella no tax area della addizionale Irpef comunale e dell’imposta sui redditi delle persone fisiche in generale avendo dichiarato un reddito imponibile di 9.127,00 euro. Buona compagnia gli fanno l’assessore ai tributi Grigoletto, che taglia le tasse per sentito dire, visto che anche lui fino a quando non percepiva redditi dalla politica, era nella stessa condizione con 12.709,00. Altre due colleghe di Grigoletto, Marina Buffoni (7.064,00) e Cinzia Rampazzo (5.637,00), se avessero fatto richiesta di residenza a Cittadella, in forza della famigerata ordinanza anti sbandati, sarebbero state respinte dall’ufficio anagrafe per incapienza. Grave è poi che l’attacco in consiglio comunale del consigliere Luciani sia avvenuto lo stesso giorno in cui il Comune di Padova veniva risarcito per intero dal consorzio Patti Chiari. Quando si sostiene qualcosa di falso pubblicamente o è ignoranza o è malafede. Ma ad ascoltare le parole del consigliere comunale appare chiaro come la colpevole disinformazione prevalga su tutto il resto e sia il carburante che alimenta la malafede. Anche per questo il Consiglio Comunale è diventato il luogo in cui parlano contro le tasse quelli che meno contribuiscono alla ricchezza della città.