Congresso Mondiale delle famiglie: la grande abbuffata della politica
Sembra che gli organizzatori non cercassero altro, a prescindere dai contenuti del convegno: avere i politici e la politica a favore e contro. Niente di meglio per guadagnare luce all’opinione pubblica e portare avanti i loro progetti, che hanno molto di provocatorio e poco di sostanza. Venduti come “cattolici tradizionalisti e radicali” dai media, sulla base di cosa non si sa visto che il Vangelo è più manipolato che vissuto e la lontananza dal magistero della Chiesa evidente, i partecipanti al forum si son o ancora di più sentita dalla parte giusta. Non è essere contro l’aborto, a favore della famiglia “tradizionale”, per la donna procreatrice che garantisce chissà quale consenso ecclesiale. La questione è molto diversa e complicata; il Vangelo è della misericordia e non della condanna.
Ma la politica ha voluto a tutti i costi essere presente a favore o contro i temi del forum: questo le avrà dato anche visibilità ma ne ha evidenziato, in sostanza , la propria debolezza. Forse chiedersi chi effettivamente sono i farneticanti personaggi del Congresso, quali proposte legislative saranno un giorno in grado di presentare in Parlamento non sarebbe stata una cattiva idea. E cosa vorrebbero rappresentare nella Chiesa visto che nessuno uomo di Chiesa ha sostenuto l’evento e ha voluto essere presente, restando ben alla larga dalle dichiarazioni dei personaggi definiti “talebani” dal vescovo di Verona. “D’accordo sulla sostanza non sulla modalità”: queste le parole del segretario di Stato e del Papa.
Sembra che l’unico “patrocinio” sia venuto dalla politica, da tutti i partiti. Da chi, come Salvini, ha deciso di parlare al forum senza fare alcuna dichiarazione contraria alle leggi vigenti sui diritti civili, a chi li ha considerati degli “sfigati” . Chiaro che l’eccessiva attenzione a chi, forse 400 rappresentanti, ha espresso delle opinioni in democrazia su temi delicatissimi che hanno sempre creato divisioni nell’opinione pubblica, ha creato negli organizzatori dell’evento un’aspettativa straordinaria. E certo cominceranno a suonare la grancassa attraverso i loro portavoce: dal conservatore americano Steve Bannon, ad alcuni personaggi russo-putiniani o rappresentanti della Chiesa ortodossa, a una ministra ungherese e via dicendo. Della loro voce non ne avevamo proprio bisogno, ma purtroppo non è andata così.
Mi dispiace che anche il Partito Democratico sia entrato in questa caciara mediatica con slogan appassiti. In questo momento non bisognava distrarsi a inseguire i fanatici di Verona, ma lavorare responsabilmente per la costruzione di un nuovo progetto per il nostro paese. Era doveroso manifestare contro le proposte del Congresso? Anche no! Forse sarebbe stato più opportuno chiedersi se per modificare una legge ci vogliano proposte Parlamentari . A oggi ritengo che non vi sia alcuna proposta di legge depositata per modificare o abrogare la 194, la legge sul divorzio, la legge sulle unioni civili e via dicendo. Ma forse c’era bisogno di andare in piazza e dire ci siamo anche noi.
Comunque Forse il Partito Democratico dovrebbe riconoscere anche, che al suo interno ci sono diverse sensibilità sulle questioni etiche che non sono né estremiste, né patetiche, né fanatiche, ma ci sono. E questo meriterebbe una riflessione .Rincorrere il congresso sulle famiglie ci ha distolto dai veri problema che le famiglie hanno: difficoltà economiche e sociali, difficoltà nel sostegno dei figli, mancanze di risorse, scuole fatiscenti, asili nido che scarseggiano. E poi i giovani che si aprono all’Europa e al mondo; se ne vanno indebolendo il nostro paese ma anche arricchendolo con esperienze straordinarie. E poi il lavoro, la sostenibilità ambientale, un grande progetto per l’Europa, per i migranti e l’Africa. Fare a gara a chi urla più forte su questioni cavalcate con facilità dagli estremisti non aiuta. Dobbiamo scendere in mezzo alla gente, al popolo, in piazza? Bene! Quale piazza, quale gente, quale popolo? Oggi il Congresso delle famiglie finirà e le sue tracce rapidamente scompariranno per ricomparire al prossimo incontro. Lasceranno carte, gadget volgari, qualche documento e molto messaggio mediatico. La politica ricomincerà a fare ciò che deve e chi ha come obiettivo a breve l’Europa e poi il governo di questo paese non può attendere né distrarsi.