Nomadi: 5.000 euro per i minori di via Longhin
Altro che ruspe! Gli annunci violenti del sindaco contro i minori di altre etnie, si scontrano con la “Determinazione” (atto amministrativo) n. 300 del
04/09/2015 a firma di un funzionario del Comune di Padova, Capo Area Socio Educativa, per un importo di euro 4.784. Fin qui nulla di male se non che la somma è stata assegnata alla coop. “Il Sestante” per un intervento a sostegno dei minori del campo nomadi di Via Longhin. Nella Determinazione è scritto, testuale: “Considerato che sono presenti 38 minori,… risulta necessario procedere ad interventi di promozione ed integrazione sociale rivolto ai minori per; 1- Monitoraggio delle presenze dei minori; 2-rilevazione delle condizioni sanitarie dei minori; 3-realizzazione di piccoli interventi educativi sul rispetto delle regole in accordo con i servizi sociali”. Il sindaco e l’assessore Brunetti ne sapevano nulla? Voglio sottolineare che gli interventi del sindaco nei confronti dei minori non italiani e soprattutto dei nomadi, non sono mai stati all’insegna dell’integrazione e soprattutto mai nel rispetto dell’attenzione prioritaria nei confronti dei minori come stabilito nella dichiarazione dei diritti dell’uomo o semplicemente del buon senso di chi deve governare. Iniziamo col regolamento degli asili nido in cui, per discriminare extracomunitari ne discrimina i figli, e decide di inserire la regola della residenzialità: con 10 anni di residenza si ha un punteggio maggiore per potervi accedere; poi quando annuncia, il 13/1/2015 che taglierà i fondi alle cooperative (tra cui Il Sestante che poi con l’atto in questione riceverà l’appalto ) che aiutano i bambini nell’integrazione scolastica, perché soldi buttati e risultati inesistenti; poi urla che Padova non accoglierà, come previsto dalle norme nazionali, alcun migrante minore non accompagnato. Infine, è dell’altro giorno, l’assessore Brunetti (sic!), ormai del tutto rientrata sotto l’ala protettrice del sindaco, annuncia che non verrà più rinnovato il contratto alla cooperativa che si occupa di mediazione culturale/linguistica, ritenendo che ormai i bambini/ragazzi a lingua “zero” non ce ne siano praticamente più e propone un’alternativa raffazzonata con famiglie e scuole. Mi chiedo se il sindaco si vergogna dire a tutti che era tornato indietro sui suoi passi e che faceva, una volta tanto, il sindaco. Forse per non assomigliare, con questo intervento, agli interventi positivi che facevano quelli, odiati, che governavano prima di lui e che si faranno anche dopo di lui. Le ruspe, non sono ancora state usate nei confronti di alcun campo e mai verranno usate nonostante gli annunci. I bambini non devono subire le colpe dei padri e vanno in ogni modo tutelati, a prescindere. Comunque, invito sindaco e l’ass. Brunetti a leggere ogni giorno prima di salire le scale dell’ufficio e subito dopo i primi gradini, quanto scritto in una semplice targa affissa al muro: “Padova città dei bambini”. Spero non se lo scordino mai.