Abbandonate le periferie, abbandonati i parchi

Domenica 9 febbraio ore 15.30, giornata splendida ma il parco del Rocajette, 100.000 mq,  è chiuso. Il cancello incatenato, dentro solo una persona che fa correre il suo cane libero dal guinzaglio, qualche auto parcheggiata lunga la stretta stradina che porta all’ingresso del parco. Nulla che faccia trapelare – afferma Nereo Tiso residente in zona e vicesegretario del PD- la voglia di poter cambiare qualcosa in questa periferia che si immerge nei capannoni della ZIP, nulla che spinga ad entrare nel parco anche solo per una passeggiata.  Dentro il parco tutti i viali sono coperti da foglie, rami secchi e dicono che da mesi nessuno ci mette piede per fare un po’ di pulizia. D’altronde, continua Tiso, da quelle parti si è lontani dai riflettori e l’ass. Boron se ne dimentica facilmente. Non c’è ombra che dica che il parco possa venire rianimato e che si stia intraprendendo una strada, come era stato fatto precedentemente, per volerlo consegnare a qualche associazione che lo gestisca ed evitare che si crei ciò che l’amministrazione Bitonci dice in maniera grossolana di combattere: il degrado. Non si  parla di una possibile passerella ciclopedonale di collegamento con il parco Fenice,  non si parla di ciclabilità complessiva di collegamento dei parchi cittadini, non si parla di idea di città dei parchi.  Nessuno sente che Bitonci affronti il tema della smartcity, forse troppo complesso e lungimirante per chi è abituato ad  elencare i problemi per rispondere senza risolverli. Altro che Padova  città europea!  I parchi, conclude Tiso, sono una straordinaria risorsa per la città e bisogna iniziare oggi perché si rianimino domani. Ma , evidentemente, la giunta Bitonci e l’ass. Boron in particolare, non sentono questo problema: le periferie sono lasciate al loro destino così come i  parchi che stanno oltre le mura. Un declino inesorabile al quale si sta assistendo, ma che non ha lo stesso fascino della falsa. sicurezza. Naturalmente diranno che le responsabilità sono di altri, mai di chi governa.